“Io ho davanti a me un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere. Ho davanti a me un sogno, oggi!.”
Sono alcune delle parole che il Reverendo Martin Luther King, il più celebre leader delle battaglie per i diritti civili dei neri negli Stati Uniti, pronunciò al termine di una grandissima marcia di protesta a Washington il 28 agosto del 1963.
Sono passati 58 anni da allora, molto è stato fatto sul tema dei diritti civili, ma ancora tanto deve essere migliorato per arrivare ad una coesistenza civile e dignitosa per tutti.
Sono tanti i problemi che la nostra società è chiamata ad affrontare e a risolvere quasi quotidianamente e negli ultimi anni ai temi dell’immigrazione, dei diritti civili, dell’ambiente se ne è aggiunto uno poco appariscente, subdolo, ma non per questo meno importante e preoccupante: le nuove povertà. E’ un disagio sociale che può colpire all’improvviso senza evidenti segnali premonitori. Persone o famiglie intere possono passare improvvisamente da una tranquilla condizione economica al non sapere come mettere insieme il pranzo con la cena, a non avere un futuro per se stessi e per i propri cari. Le Istituzioni non sempre riescono ad intercettare questo fenomeno e a dare delle risposte sociali ed economiche in grado di mitigarlo. Spesso in chi si trova a vivere queste situazioni subentra una forma di vergogna, un senso di inadeguatezza che li spinge a nascondere agli altri il proprio disagio e questo complica le attività a chi desidera esprimere la propria solidarietà a queste persone in difficoltà.
Anch’io ho un sogno: che un giorno le persone abbiano gli strumenti per condurre una vita dignitosa senza dover dipendere dal buon cuore degli altri. Lavoriamo per farlo diventare realtà.
Roberto Tamburi
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